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"Progetto TerreTemplari"

Prodotti certificati del periodo medievale

 

 

Medioevo a tavola

Cucina medievale nel periodo delle Crociate

Miele

Nel Medioevo il miele era una risorsa importante, utilizzato come dolcificante (il nostro zucchero era ancora sconosciuto) soprattutto per dolci e per usi farmaceutici.

In questa miniatura le api vengono rappresentate in dimensioni enormi per renderle evidenti.

Le arnie sono realizzate con doghe di legno, simili a catini che, rovesciati, permettono di raccogliere miele e cera.

L'orso compare per scena (è nota la sua golosità per il miele) non era certamente un animale domestico.

Nel Centro e Nord Europa il miele serviva a preparare l’idromele, una bevanda molto apprezzata; si usava anche aggiungerlo al vino.

Miele (27), Theatrum sanitatis casanatense 4182, Biblioteca Casanatense, Roma. Manoscritto del 1480 ca.

Miniatura da Dioscoride, Tractatus de herbis, Biblioteca Estense, Modena. Manoscritto francese del XV sec.

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Si usavano piccole arnie a forma di coni molto appuntiti, fatte con cerchi di paglia serrata, sovrapposti e legati insieme dalla corteccia di rovi o di caprifoglio.

Alcuni contadini o monasteri usavano mettere l’arniaio nei boschi, lasciando sciamare le api in libertà.

Nelle foreste del Medioevo si trovavano, più frequentemente di oggi, api selvatiche e favi da cui raccogliere cera e miele.

Secondo molti autori, per far rientrare le api nell'arnia bastava battere su un vassoio di rame, simulando il tuono. Timorose di un temporale, gli insetti si riportavano al riparo delle loro casette.

Nel Medioevo il miele suppliva in gran parte allo zucchero nell’alimentazione e, soprattutto, come addolcitore per i farmaci.

Sebbene la canna da zucchero fosse conosciuta, soprattutto in Sicilia, dov’era stata introdotta dagli arabi, non sembra se ne sia fatto uso prima del Trecento.

Con riferimento al mondo medievale e rinascimentale, possiamo definire il miele come un condimento e un conservante, ma non solo. Lo si pensava anche come qualcosa da doversi mischiare con altro. Quelli che ricorrevano al miele da solo erano affamati, asceti, persone indigenti. Possedere soltanto il miele sembrava quasi una punizione, e mangiarlo con il cucchiaio, come magari si fa oggi, era un’aberrazione. Come se noi mangiassimo del peperoncino da solo.

Il miele lo si ritrova nei ricettari tardo-medievali in portate che non risultavano di gusto né esclusivamente, né prevalentemente dolce. La sua funzione, in queste combinazioni dal sapore promiscuo, sembra più simile a quella di un correttore di sapidità che di un edulcorante vero e proprio.

 

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